Marco Cinque

Marco Cinque, musicista DIY dal 1999 con lo pseudonimo $5man, oltre a lavori come sviluppatore per web, installazioni interattive e teatro sperimentale, autoproduce musica sui suoi sistemi digitali per real time composition utilizzando tecniche di composizione seriale e generativa.

Project

RETROAZIONE
Retroazione è un ambiente performativo in cui i movimenti nello spazio innescano degli effetti larsen controllati. La gestualità ed il comportamento dei visitatori modificano l’ambiente, che risponde all’azione con reazioni sonore e visive fortemente dinamiche.

Luca Cataldo

Luca Cataldo è un’artista multimediale specializzato nella realizzazione di installazioni audio visive, grandi proiezioni, vjing e djing. Il suo percorso nel mondo delle arti visive, frutto di un learning by doing, prende il via a Roma nel 2000, quando inizia a sperimentare montaggi estemporanei (live visual, VJing) utilizzando software e hardware che gli permettono di miscelare dal vivo filmati da lui registrati e flussi video provenienti da riprese dal vivo, televisione, film, cortometraggi, animazioni.
Successivamente grazie alla rete INCA Network partecipa ad oltre 50 progetti europei come coordinatore, formatore ed artista multimediale. Nel 2008 arriva in Olanda dove diventa responsabile delle residenze artistiche e direttore tecnico del festival multimediale Oddstream.
In questi anni, di pari passo alle performance live, continua ad approfondire le sue conoscenze con workshop e laboratori guidati da tutor come Fabio Di Salvo, Claudio Sinatti, Stefano Polli, Andrea Gabrieli, Bianco-Valente, iniziando così a realizzare le sue prime installazioni immersive.
Attualmente vive in Umbria ed è impegnato in differenti progetti, tra i quali KIDSBIT festival, che affronta il tema dell’uso creativo delle nuove tecnologie ed è dedicato a bambini e famiglie del nuovo millennio; è il co-fondatore di Antica Proietteria, specializzata nella realizzazione di spettacoli audio visivi, installazioni multimediali e corsi di formazione.
Il suo stile è sempre alla ricerca di un’estetica che rappresenti la bellezza e che possa permettere un’esperienza immersiva per un pubblico eterogeneo.

Projects

MOLECULA
Molecula evoca la trasformazione della materia regolata dalla “magia”. Lo spettatore è immerso in un ambiente sonoro e visuale dove la fantasia e l’immaginazione sono le regole che governano il cambiamento.

APPARENZA
Apparenza è un’installazione audiovisiva in cui la luce proiettata è riconoscibile solo in presenza di uno sfondo, di un piano di confronto spostato oltre la luce stessa. E’ una metafora delle tante connessioni, delle costruzioni mentali e delle interpretazioni che ogni giorno si vivono, inconsapevolmente. Una chiave di lettura per i limiti delle apparenze e dell’apparire, in un mondo sempre più dominato dalla superficialità, dall’effimero e dal costruito. La luce segue questo intreccio, lo percorre in ogni direzione, riempiendolo e svuotandolo, permettendo così di cambiare punto di vista e osservare in maniera nuova cosa c’è oltre. La luce sono io. I cavi sono il mondo. Il resto è ciò che vogliamo osservare.

fuse*

fuse* è uno studio ed una compagnia di produzione indipendente fondata nel 2007 che opera nell’area di incontro tra arte e scienza con lo scopo di esplorare le possibilità espressive date dall’uso creativo delle tecnologie digitali emergenti.
Sin dalle origini la ricerca dello studio ha avuto come obiettivo primario la creazione di installazioni e performance multimediali capaci di coinvolgere profondamente il pubblico amplificando l’impatto emotivo della narrazione. Nel corso degli anni lo studio si è evoluto, tendendo verso un approccio sempre più olistico alla creazione di nuovi progetti. Affidandosi ad un modus operandi che valorizza la sperimentazione pura, l’intento è quello di realizzare opere in grado di ispirare le persone, spostare i confini e cercare nuove connessioni tra luce, spazio, suono e movimento.
fuse* lega da sempre il proprio sviluppo a quello della comunità in cui opera, sostenendo, promuovendo ed ideando progetti che hanno come obiettivo la diffusione della cultura e della conoscenza. Con questo intento dal 2016 co-produce il festival di musica elettronica ed arti digitali NODE.

Project

MULTIVERSE PROTOTYPES
Multiverse Prototypes è una serie composta da venti esperimenti audiovisivi creati durante la fase di progettazione di Multiverse, installazione site-specific realizzata all’interno della chiesa sconsacrata nel cuore di Parma e sede di BDC – Bonanni Del Rio Catalog. L’opera tenta di rappresentare l’eterna nascita e morte di infiniti universi paralleli attraverso la creazione di una successione di quadri digitali, generati via software in tempo reale.
Esistono diverse teorie che ipotizzano modelli cosmologici di multiverso. Quella che ha ispirato la creazione di Multiverse è la teoria della Selezione Naturale Cosmologica, proposta dal fisico teorico statunitense Lee Smolin. Questo modello prevede la nascita di vari universi da un universo progenitore e, analogamente a quanto accade in biologia secondo la legge di selezione naturale di Charles Darwin, ogni universo che nasce acquisisce caratteristiche “genetiche” in parte diverse rispetto al precedente; nel tempo, così, si verifica un progressivo aumento degli universi con caratteristiche favorevoli alla sopravvivenza mentre altri universi cessano di esistere. Secondo la teoria di Smolin anche il nostro universo è nato seguendo questo meccanismo e quindi anche l’esistenza della Terra e di noi stessi è in parte casuale e allo stesso tempo il risultato di una evoluzione infinita di altri universi.
In Multiverse il ruolo di “creatore” spetta al software, che stabilisce una serie di regole che descrivono il comportamento con il quale questi universi vengono concepiti. La natura generativa del sistema permette la creazione di infinite variazioni che si susseguono ciclicamente durante la vita dell’opera.

 

Diego Labonia e Simone Palma

Diego Labonia cresce nell’era analogica tra transistor, cavi e musicassette nutrendo un istinto digitale dal VIC20 in poi. Sin dal 1993 lavora come direttore tecnico luci in spettacoli teatrali, collaborando con registi come Strehler, Barberio Corsetti, Cecchi, Abbado, Timi, Punzo, Leo Bassi, Ricci/Forte, Arcuri, Tullio Giordana, e realtà come Accademia degli Artefatti, Tony Clifton Circus e Jocelyn Pook, Aphex Twin. Nel 2006 hanno inizio le sue prime esperienze come direttore artistico e tecnico di manifestazioni artistiche e performative incentrate sulla luce come linguaggio artistico. Parallelamente, nascono i suoi primi progetti tra cui “Buio”, installazione performativa, presentata al Borgo Festival. Fonda nel 2009 Luci Ombre, società che fornisce supporto tecnico e artistico a teatri e aziende distinguendosi per organizzazione di eventi culturali non convenzionali. Dal 2015 è fondatore e direttore artistico di RGB Light Experience, primo Festival di Light Art d’Italia.
Simone Palma, artista multimediale attivo in ambito teatrale e performativo, concentra la sua ricerca nella realizzazione di scenografie digitali e nell’attività di videomaking. Sin dagli anni 2000 si occupa di visualizzazione e animazione tridimensionale per diversi studi di architettura romani. Dallo studio per la materia e le superfici di proiezione ha inizio la produzione di installazioni artistiche incentrate sulla percezione visiva, presentate in varie occasioni tra cui Fotonica al MACRO, Pomezia Light Festival, RGB Light Fest. La realizzazione di scenografie digitali per il teatro e per i progetti sperimentali segnano l’inizio di collaborazioni con Alessandro Pintus, Gerardo Greco, Lanzi/Sodano e altri musicisti romani, Marco Tullio Giordana, Cardamomò, Mauro D’Alessandro. Le più recenti realizzazioni video vedono la collaborazione di Gianluigi Toccafondo, MP5 e Teho Teardo.

Project

ETHER’ò
Ether’ò è un’opera surreale e poetica, basata sulla proiezione di immagini su uno spettro d’acqua luminoso. Uno specchio magico dal quale emergono, come in un sogno, volti ed oggetti, ombre e fantasmi, ricordi distorti e premonizioni. Il pubblico diviene quindi protagonista di una drammaturgia collettiva, composta dalla percezione visiva di ogni singolo spettatore.

Decomposer

Decomposer è un collettivo musicale formato da Agostino Maria Ticino e Carlo Marchionni. Ricercando una ibridazione cinematica e onirica, mettono insieme percussioni dinamiche jazzistiche e sintetizzatori vintage, dando vita ad un ampio spettro di ambienti emozionali. I rapporti di lunga data con la Visionary Mind Records e il suo LAB a Budapest sono fioriti nell’EP “Etudes Simples op.15” (2014), che contiene remix di Robert Lippok (Raster Noton) e Master Margherita (Boom Festival), nel LP “Giorno Eguale” (2017) e in diversi remix che collegano la scuderia dell’etichetta. Altri lavori con etichette di generi diversi mostrano un particolare ecosistema di influenze, dall’acid jazz italiano di IRMA Records all’elettronica industriale della berlinese Monolith. Parallelamente, Decomposer Studio si occupa anche di arrangiamenti, produzioni per gruppi live, musica per la TV. Negli ultimi quattro anni si sono esibiti in alcuni dei più strambi festival europei: OZORA, Amore, Mo:Dem e Sonica.

Foro Valerio – Ex Pescheria

Situato dietro il Palazzo comunale di Pergola, fu costruito nel 1863 e dedicato, come testimonia la targa posta in alto tra due fregi, al commissario sabaudo Lorenzo Valerio. Si tratta di un edificio a tre corpi, con linee neoclassiche. Il piano terra, porticato, è adibito a mercato.

Ospiterà le performance musicali del festival nella serata del venerdì.

Aurora Meccanica

AuroraMeccanica è uno studio di produzione audiovisivi. Un percorso a cavallo tra sperimentazione tecnologica, ricerca estetica ed impegno sociale, fa sì che i lavori si concretizzino prendendo la forma di installazioni interattive. L’esteti- ca e la poetica si esprimono attraverso una partecipazione attiva del pubblico, stupore e coinvolgimento emotivo non sono il fine ultimo dei lavori ma diventano chiavi di lettura.

Projects // Interactive installations

Nella cantina di Palazzo Bruschi Aurora Meccanica ci meraviglieranno con una serie di installazioni interattive.
Stupore e coinvolgimento emotivo non sono il fine ultimo dei lavori ma diventano chiavi di lettura per una riflessione etica prima che estetica del lavoro.
Aurora prende per mano il visitatore e lo accompagna in un percorso dove il protagonista non è l’opera ma lo spettatore stesso.

Quiet ensemble

Quiet Ensemble nasce dall’incontro di Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli. Insieme sviluppano un interesse rivolto alla contaminazione di modalità espressive differenti osservando il rapporto tra tecnologia e natura, spostando l’attenzione su aspetti come il movimento di una mosca o il suono degli alberi.

Project // Vanishing reflection
Architetture semplici prendono forma nella polvere, forme di luce sospese e riflessi randomici in movimento, un carillon di luce prende vita nei sotterranei della cantina Guidarelli.

NONE

NONE è un collettivo artistico che si muove sul confine tra arte, design e ricerca tecnologica. Nasce dall’unione di diverse esperienze per dar vita a uno spazio di espressione autonomo in grado di sviluppare progetti innovativi e interdisciplinari. NONE costruisce esperienze che indagano la dimensione umana, macchine che esplorano lo spazio fisico, lo sviluppo degli eventi e l’inconscio.

Project // Genesi

NONE presenta Genesi, un’installazione immersiva, una genesi luminosa di luci caustiche che animano l’architettura della chiesa Santa Maria Delle Tinte.

 

 

 

Natan

Natan nasce a Roma nel ’94. Da sempre interessato al rapporto tra arte analogica e digitale, ha modo di scoprire e approfondire la sua ricerca sull’interattività frequentando corsi di programmazione. Concretizza le conoscenze apprese dagli studi di comunicazione visiva, progettazione grafica e type design, realizzando diverse collaborazioni artistiche in Italia e all’estero, valorizzando sempre l’importanza e la centralità del “visivo” in ogni suo progetto.

Project // Soft void
Il pubblico è avvolto dal silenzio e dal vuoto.. con il proprio movimento nasce il suono e si espande, la luce immerge i visitatori creando architetture sonore e luminose che reagiscono alle pulsioni fisiche e scompaiono nella nebbia solamente con l’immobilità e il silenzio.