Luca Cataldo è un’artista multimediale specializzato nella realizzazione di installazioni audio visive, grandi proiezioni, vjing e djing. Il suo percorso nel mondo delle arti visive, frutto di un learning by doing, prende il via a Roma nel 2000, quando inizia a sperimentare montaggi estemporanei (live visual, VJing) utilizzando software e hardware che gli permettono di miscelare dal vivo filmati da lui registrati e flussi video provenienti da riprese dal vivo, televisione, film, cortometraggi, animazioni.
Successivamente grazie alla rete INCA Network partecipa ad oltre 50 progetti europei come coordinatore, formatore ed artista multimediale. Nel 2008 arriva in Olanda dove diventa responsabile delle residenze artistiche e direttore tecnico del festival multimediale Oddstream.
In questi anni, di pari passo alle performance live, continua ad approfondire le sue conoscenze con workshop e laboratori guidati da tutor come Fabio Di Salvo, Claudio Sinatti, Stefano Polli, Andrea Gabrieli, Bianco-Valente, iniziando così a realizzare le sue prime installazioni immersive.
Attualmente vive in Umbria ed è impegnato in differenti progetti, tra i quali KIDSBIT festival, che affronta il tema dell’uso creativo delle nuove tecnologie ed è dedicato a bambini e famiglie del nuovo millennio; è il co-fondatore di Antica Proietteria, specializzata nella realizzazione di spettacoli audio visivi, installazioni multimediali e corsi di formazione.
Il suo stile è sempre alla ricerca di un’estetica che rappresenti la bellezza e che possa permettere un’esperienza immersiva per un pubblico eterogeneo.
Projects
MOLECULA
Molecula evoca la trasformazione della materia regolata dalla “magia”. Lo spettatore è immerso in un ambiente sonoro e visuale dove la fantasia e l’immaginazione sono le regole che governano il cambiamento.
APPARENZA
Apparenza è un’installazione audiovisiva in cui la luce proiettata è riconoscibile solo in presenza di uno sfondo, di un piano di confronto spostato oltre la luce stessa. E’ una metafora delle tante connessioni, delle costruzioni mentali e delle interpretazioni che ogni giorno si vivono, inconsapevolmente. Una chiave di lettura per i limiti delle apparenze e dell’apparire, in un mondo sempre più dominato dalla superficialità, dall’effimero e dal costruito. La luce segue questo intreccio, lo percorre in ogni direzione, riempiendolo e svuotandolo, permettendo così di cambiare punto di vista e osservare in maniera nuova cosa c’è oltre. La luce sono io. I cavi sono il mondo. Il resto è ciò che vogliamo osservare.