Martina Zena emiliana di nascita e milanese d’adozione, compie studi classici e si forma in Pittura e Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua ricerca spazia tra arti visive, illustrazione e animazione, e performative, sperimentando continuamente nuove forme di espressione con un approccio multidisciplinare. Fondamentale per la sua crescita professionale è stata la residenza di quindici mesi a Fabrica, centro di ricerca e della comunicazione del gruppo Benetton a Treviso, in team con professionisti e creativi internazionali.
Project
INTERPLAY
INTERPLAY è la terza fase di una ricerca intrapresa da Martina Zena a partire dal 2015.
Rispetto ai due progetti precedenti, INTERPLAY segna un ulteriore passo avanti nel percorso che riunisce musica, grafica e performance. In questa occasione, infatti, Martina Zena abbandona la dimensione “da tavolo” e narrativa per trovarne una ambientale, mediata dal corpo e dal gesto. Tutta la performance si basa sul concetto jazzistico dell’interplay, ovvero il ribaltamento dei ruoli, il momento in cui le gerarchie vengono messe da parte e ogni esecutore influenza l’altro.
Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare tutto ciò che riguarda i sistemi musicali interattivi in tempo reale, hanno spostato l’attenzione sul ruolo del gesto come ponte tra il sistema visivo e quello sonoro.
Durante la performance, ogni gesto provoca un suono e da ogni suono si genera un segno. Il set prevede un insieme di strumenti digitali e analogici (strumenti odontoiatrici, componenti meccaniche, strumenti costruiti per l’occasione) e una grande piattaforma che reagisce, tramite sensori, ai gesti e ai movimenti necessari a lasciare un segno sulla carta. La trama musicale del progetto si avvale della sintesi sonora, del campionamento, ma anche di una costante interazione con l’ambiente fisico. Al termine della performance si rivela l’esito fisico del progetto, una grande stampa realizzata in monotipia. La stampa finale non sarà altro che la partitura musicale, gli appunti di questo dialogo a due tra il gesto/grafica e il musicista/suono.